I ricercatori della Newcastle University hanno escluso che l'erosione causata dal vento possa essere una causa primaria del rilascio di gas metano su Marte. La produzione di metano può derivare da processi biologici o geologici, e sin dalla sua prima rilevazione nell'atmosfera marziana nel 2003, si sono moltiplicati gli studi volti a individuare la sorgente del gas e ad indagare sulla possibilità che si tratti di un segnale della presenza di vita sul Pianeta Rosso. Studi precedenti avevano suggerito che il metano non fosse distribuito uniformemente nella tenue atmosfera attorno a Marte, ma che apparisse invece in addensamenti localizzati e temporanei in superficie. La scoperta recente di picchi di metano sul Pianeta Rosso ha riacceso il dibattito. Ora uno studio guidato dalla Newcastle University, UK, e pubblicato su Scientific Reports ha escluso la possibilità che i livelli di metano rilevati siano prodotti dall'azione di erosione del vento sulle rocce, che potrebbero provocare il rilascio di metano intrappolato in inclusioni di fluidi e fratture sulla superficie del pianeta. "La domanda è: da dove proviene questo metano e la fonte è biologica? È una questione pesante, e ottenere una risposta prevede in primo luogo l'esclusione di molti possibili fattori", spiega Jon Telling, tra gli autori dello studio. "Abbiamo capito che una fonte potenziale non ancora esplorata in dettaglio era l'erosione dovuta al vento, in grado di rilasciare gas intrappolati all'interno di rocce. Immagini ad alta risoluzione riprese da sonde in orbita nell'ultimo decennio hanno mostrato che i venti su Marte possono provocare tassi localmente elevati di movimento di sabbie, e perciò possibilità di erosione". "In effetti, in qualche caso, si è stimato il tasso di erosione confrontabile con quello di campi di dune di sabbia freddi e aridi sulla Terra. Utilizzando i dati disponibili, abbiamo stimato i tassi di erosione sulla superficie marziana e quanto sia efficace questo meccanismo nel rilascio del metano. E tenendo in conto tutto ciò che abbiamo scoperto, è assai improbabile che sia quella la fonte. La cosa importante è che questo studio rafforza l'ipotesi che il metano debba provenire da una diversa sorgente. Se sia o no biologica, non lo sappiamo ancora". Secondo il team, infatti, perché l'erosione del vento possa essere un meccanismo ammissibile per la produzione dei livelli di metano rilevati su Marte, il contenuto in metano di ogni gas intrappolato all'interno di rocce dovrebbe rivaleggiare con quello di alcuni fra i più ricchi idrocarburi contenenti scisti bituminosi sulla Terra: uno scenario altamente improbabile. Emmal Safi, a guida dello studio, conclude: "È ancora una questione aperta. Il nostro studio è solo una piccola parte di una grande storia. Alla fine, quello che cerchiamo di capire è se vi sia la possibilità dell'esistenza di forme di vita su un pianeta diverso dal nostro, viventi attualmente oppure in passato, ma preservate come fossili o firme chimiche".